PRIMA: L’equilibrio del terrore e la corsa al nucleare delle due superpotenze
La guerra fredda opponeva due superpotenze che, organizzate in alleanze militari (la NATO e il Patto di Varsavia) e sotto la costante minaccia delle armi nucleari, si erano divise il mondo. Il possesso delle armi atomiche con il loro potenziale distruttivo da parte di entrambe le potenze fu il deterrente per evitare una nuova guerra che avrebbe portato la distruzione totale: sulla base della pari capacità militare si instaurò il cosiddetto «equilibrio del terrore».
DOPO: Dopo la morte di Stalin una distensione punteggiata da gravi crisi
Con la Conferenza di Ginevra (1955) e con la denuncia dei crimini di Stalin al XX Congresso del PCUS (1956), Krusčëv inaugurò la cosiddetta «distensione», che ebbe un’accelerazione quando Kennedy giunse alla presidenza. In realtà il disgelo aveva basi effimere: la rivolta dell’Ungheria (1956), che voleva staccarsi dal Patto di Varsavia, fu repressa con i carri armati e nel 1961 fu costruito il Muro di Berlino, per impedire la fuga dei Tedeschi verso l’Occidente.
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